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La guerra dei dati durante la pandemia
Big data Le autorità sanitarie o la protezione civile devono fare quello che Facebook e Google fanno da 10 anni e più, creando una nuova idea di pubblico, in cui welfare e autonomia dei dati si incontreranno nella società dei beni comuni che uscirà da questa terribile lezione immunitaria
Big data Le autorità sanitarie o la protezione civile devono fare quello che Facebook e Google fanno da 10 anni e più, creando una nuova idea di pubblico, in cui welfare e autonomia dei dati si incontreranno nella società dei beni comuni che uscirà da questa terribile lezione immunitaria
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 marzo 2020
Negli Usa ormai non scherzano più. Sono il paese più contagiato e subito stanno militarizzando la Silicon Valley, per usare ogni risorsa tecnologica contro il virus. A cominciare dai data base di Google, Facebook e Amazon fondamentali per localizzare il contagio, come conferma sia il New York Times che il Washington Post, che documentano l’impennata dei contatti e l’accumulo di preziosissime profilazioni che potrebbero aiutare a calcolare i grafi dei collegamenti nelle aree infettate. Sono i social l’artiglieria pesante in questa guerra e non le app, accessori del tutto marginali nella strategia del data mining. Contrariamente a quanto invece pensa...