Cultura
La labilità dei confini fra visibile e invisibile
Mostre Nell'esposizione al Maxxi L'Aquila, a cura di Fanny Borel, le artiste Shilpa Gupta e Marisa Merz sono poste in un dialogo serrato, indagando memoria, rappresentazioni del corpo, quotidianità
Shilpa Gupta, «There Is No Explosive In This», courtesy Galleria Continua
Mostre Nell'esposizione al Maxxi L'Aquila, a cura di Fanny Borel, le artiste Shilpa Gupta e Marisa Merz sono poste in un dialogo serrato, indagando memoria, rappresentazioni del corpo, quotidianità
Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 aprile 2023
Arianna Di GenovaL'AQUILA
In alcune bottiglie vuote sono gelosamente conservati i pensieri di poeti e poete in esilio. Raggruppate come fossero una natura morta del Seicento, un memento mori, in una teca fiocamente illuminata, resistono alla volatizzazione e l’oblio, restituendo voci censurate, interdette, ridotte al silenzio ma qui riconsegnate in una dimensione insieme intima e collettiva. È UN’OPERA POTENTE, che racconta in assenza (e, in questo senso, è la più iconica del percorso) quella di Shilpa Gupta inserita nell’itinerario della mostra al Maxxi L’Aquila visibileinvisibile (fino al 1 ottobre). E che torna su un’ossessione dell’artista per i «confini non detti»: già alla Biennale...