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La lezione iraniana e i fallimenti di bin Salman
Guerre nel Golfo La rete regionale sciita ha dimostrato di poter colpire chiunque e ovunque, a partire da uno dei principali produttori di greggio e tra i primi arsenali militari al mondo.Se restano le sanzioni, non vince nessuno
L'impianto di raffinazione dell'Aramco colpito sabato
Guerre nel Golfo La rete regionale sciita ha dimostrato di poter colpire chiunque e ovunque, a partire da uno dei principali produttori di greggio e tra i primi arsenali militari al mondo.Se restano le sanzioni, non vince nessuno
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 17 settembre 2019
L’attacco agli impianti petroliferi sauditi è la più potente umiliazione subita dal Regno delle Due Spade degli ultimi 70 anni, ancora maggiore dell’attacco alla Mecca di 40 anni fa, quando nel 1979 gli insorti guidati dal predicatore Al Otaybi ingaggiarono due settimane di battaglia nel luogo simbolo dell’Islam con oltre 250 morti. Stavolta è ancora più grave perché il regime saudita, capeggiato dal figlio del re, il principe Mohammed Bin Salman, è stato colto di sorpresa, le sue difese vìolate nel cuore pulsante della sua unica ragione economica, e forse politica, di esistere: il petrolio. Il regno scricchiola nonostante l’Arabia...