Visioni

La libertà di un salto nel vuoto

La libertà  di un salto  nel vuoto

Danza Sei danzatori che incarnano l’umanità. «BiT», lo spettacolo con cui Maguy Marin torna al Crt dopo trent'anni, è un viaggio nella confusione crudele del presente.E insieme un invito a essere combattivi, a non distrarsi

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 6 giugno 2015
Maguy Marin. Basta pensare al nome per avere negli occhi un grupnome per avere negli occhi un gruppo stretto di personaggi in goffi abiti chiari, i piedi strascicati, il corpo affaticato, il volto scavato dal trucco espressivo. Danzavano in quel May B che più di trent’anni fa, era il 1981, segnò un momento focale nella storia dell’allora giovane coreografa di Tolosa, formatasi con il guru del balletto moderno degli anni Sessanta, Maurice Béjart. Lo spettacolo si ispirava a Samuel Beckett, Maguy lo presentava come «l’inizio di una lettura segreta dei nostri gesti più intimi, più reconditi, più sconosciuti». May B,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi