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La libertà tra le mura domestiche

La libertà tra le mura domestiche

Japanese House In uno spazio sociale fortemente organizzato in senso moderno e produttivista, la casa finisce per diventare il luogo di compensazione dove il giapponese sviluppa più liberamente la propria individualità

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 5 novembre 2016
Nell’introduzione a Made in Tokyo, gli autori descrivono con esattezza il disagio, vagamente alla Blade Runner, che coglie perfino il giapponese acculturato quando rientra a Tokyo dall’Europa, «Rotaie che scavalcano edifici, autostrade che corrono sopra i fiumi, rampe che portano auto al sesto piano…». Com’è potuto succedere tutto questo? Cosa c’è che non va a Tokyo? Dopo qualche giorno però, confessano gli autori, la domanda scompare silenziosamente, insieme alla sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato. Progressivamente ci si sente di nuovo a casa, come se ci fosse qualcosa, un dispositivo architettonico segreto, che fa in modo che lo spaesamento...

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