Cultura

La luce delle parole per svelare il «male radicale»

La luce delle parole  per svelare il «male radicale»Aharon Appelfeld

INTERVISTA Parla Aharon Appelfeld, uno dei maggiori scrittori in lingua ebraica. Evaso da un lager nazista, attinge nell’esperienza vissuta della Shoah la forza per guardare con rinnovata speranza a un possibile futuro dove neutralizzare i demoni del presente

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 18 agosto 2016
Aharon Appelfeld vive in Israele dalla fine degli anni Quaranta, ma sottolinea sempre le sue origini rumene. La sua famiglia, da sempre messa all’indice perché di origine ebraiche, viveva in una regione (la Bucovina) fino a quando fu deportata nei lager nazisti, dove quasi tutti i componenti furono assassinati. Lui, invece, è riuscito a evadere da un campo di sterminio. Per molto tempo ha vissuto come fuggiasco nei boschi, fino al momento in cui si è unito all’Armata Rossa. Con quella divisa ha combattuto i nazisti, ma poi a guerra finita ha deciso di andare in Palestina, ancora sotto protettorato...

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