Cultura

Una lucida estetica dell’imperfezione

Una lucida estetica dell’imperfezioneYves Bonnefoy

Letteratura L’opera del poeta, traduttore e saggista francese, scomparso il 1 luglio a Parigi, è disseminata di raffronti con l’arte. Nei suoi versi, la scelta ricorrente della figura dell’albero diviene una metafora della presenza, mentre l’infanzia riconduce all’unità del mondo

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 luglio 2016
Uscendo dal Padiglione Copernic dell’Hôpital Cochin di Parigi, dove avevo trascorso un po’ di tempo con Yves Bonnefoy qualche tempo prima che morisse, incrociai sul Boulevard de Port Royal alcuni ragazzi dell’Association Lascaux, che tiene atelier di pittura per bambini malati. Mi proposero di acquistare un loro disegno, ne scelsi uno, quello che più mi colpì per la sua semplicità, o forse perché vi ritrovai alcuni degli elementi fondamentali della poesia e del pensiero di Bonnefoy, poeta, traduttore, saggista scomparso il 1 luglio a Parigi. La sua figura era quella di uno scrittore e intellettuale d’ispirazione rinascimentale, tale era la...

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