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La lunga marcia dell’accoglienza contro Orbán
Quel 57% ungherese Non tutti gli astenuti sono contro i respingimenti ma certo ci sono i protagonisti dell’accoglienza, quelli che un anno fa hanno marciato da Budapest a Vienna
Migranti al confine tra Ungheria e Austria nel 2015 – Reuters
Quel 57% ungherese Non tutti gli astenuti sono contro i respingimenti ma certo ci sono i protagonisti dell’accoglienza, quelli che un anno fa hanno marciato da Budapest a Vienna
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 4 ottobre 2016
Il popolo ungherese ha detto no alla mobilitazione generale promossa dal presidente Orbán per respingere i profughi dal territorio nazionale e sottrarsi a una delle poche regole sensate, ancorché insufficienti, decise dall’Unione europea: una ripartizione tra gli Stati membri dei profughi “oggetto” di ricollocamento. Ha detto no, quell’elettorato, nell’unico modo che gli era consentito: disertando in maggioranza le urne per far mancare il quorum al referendum, nonostante gli sforzi del governo e delle forze xenofobe, Chiesa compresa, per chiamare gli elettori alle urne, dato che una secca maggioranza di favorevoli al respingimento era comunque scontata. E’ un sistema odioso, quello...