Visioni

La macchina da presa «imita» l’inafferrabile vitalità del pennello

La macchina da presa «imita» l’inafferrabile vitalità del pennello

Al cinema «Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità», il film di Julian Schnabel sugli ultimi quattro anni di vita dell'artista

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 3 gennaio 2019
Sulle problematiche relative ai rapporti fra pittura e cinema sono stati scritti numerosi saggi e volumi. Il cinema, ovviamente, si è posto questo problema innumerevoli volte (ed è inutile stare a elencare titoli e opere tanto è vasto l’elenco…). JULIAN SCHNABEL, pittore e regista, nell’affrontare Van Gogh, uno degli artisti più documentati e raccontati, adotta una soluzione a dir poco sconcertante per dare conto dell’indicibilità del magistero del pittore. Concentrandosi sugli ultimi quattro anni di vita dell’artista, Schnabel si inventa un maldestro action-filming che dovrebbe imitare l’inafferrabile vitalità del pennello mentre si muove sulla tela dando vita a una pittura...

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