Visioni

La malattia come rivolta

La malattia come rivolta

Al cinema «120 battiti al minuto» di Robin Campillo racconta la lotta di Act Up contro il silenzio sull’Aids. Spettacolarità, rotture, euforia della militanza, amori in una messinscena che va oltre la cronaca

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 5 ottobre 2017
Nell’aula magna che l’associazione Act Up usa per i suoi incontri settimanali (l’«RH») i neo-inscritti imparano l’abc del gruppo: è una associazione politica (non di assistenza) di malati di Aids, farne parte vuol dire dichiararsi sieropositivo (senza per forza esserlo), l’assemblea è il luogo dove (democraticamente) si decide tutto. Detto, fatto: Sophie (Adèle Haenel) fa il punto sull’ultima azione, svoltasi in un convegno governativo di lotta all’Aids. Le sue parole diventano immediatamente immagini: Sophie ha interrotto l’oratore del convegno e sta spiegando perché quando uno degli altri militanti del gruppo di Act Up, confuso dal caos, lancia troppo presto una...

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