Cultura

La maledizione di Nerone

La maledizione di NeroneDomus Aurea, le decorazioni del criptoportico

Domus Aurea Un'intervista con la direttrice Fedora Filippi che racconta le difficoltà di un cantiere infinito. «Nessuna alternativa: o la Domus, o le piante. Le loro radici penetrano all’interno del monumento e si insediano tra le murature della volta e le pitture, fino a staccarle»

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 12 febbraio 2014
Digitare su google l’austero nome della reggia neroniana evoca sullo schermo l’intero scibile sacro e, soprattutto, profano: hotel e case di riposo, grossisti di materiale edile, allevamenti di dobermann e perfino trionfali operazioni della Guardia di Finanza. Fino al 2012, sui motori di ricerca l’archeologia cedeva il passo all’horror vacui digitale, restando sul pezzo – quasi per beffa – soltanto con le catastrofiche news sui crolli. L’inversione di rotta iniziò il 25 aprile, quando la responsabilità del monumento tornò all’amministrazione ordinaria della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, dopo sei anni di commissariamento. Passati ventidue mesi, il blog...

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