Cultura

La manodopera coatta e l’emigrazione organizzata dei civili

La manodopera coatta e l’emigrazione organizzata dei civili

RISORSE Una mostra online e due portali biografici raccontano cosa accadde in quei sette anni, dal 1938 al 1945. Un milione e duecentomila italiani per l’industria di guerra del Terzo Reich: un aspetto specifico della subalternità dell’Italia fascista alla Germania nazista

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 29 gennaio 2022
Tanti furono gli italiani e le italiane che nei sette anni che vanno dal 1938 al 1945 furono usati, in modi anche radicalmente diversi, come manodopera pressoché in tutte le branche produttive tedesche. A loro sono dedicati la mostra online http://tantebracciaperilreich.eu/ e due portali biografici: il LaCi https://www.lavorareperilreich.it/ sui lavoratori civili/coatti e il LeBi: https://www.lessicobiograficoimi.it/index.php/ sugli internati militari italiani (Imi). Se un milione e duecentomila è il totale, pari a quasi il tre per cento della popolazione nella penisola (al censimento del 1936, il numero dei residenti era di poco superiore ai 42 milioni), ben differenti tra loro sono i...

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