Cultura
La massima infelicità è un passatempo da ragazzi
TEMPI PRESENTI Un percorso di lettura, tra psicologia e sociologia, sui ventenni americani. Tra IPhone, social e depressione. Figli dei Millennials, detti anche Generazione Y, che erano nati tra inizio anni Ottanta e il 1996. Hanno paura dei sentimenti, del sesso, rifiutano il dissenso sociale. E aumenta il numero di suicidi
Un'opera di Nick Gentry
TEMPI PRESENTI Un percorso di lettura, tra psicologia e sociologia, sui ventenni americani. Tra IPhone, social e depressione. Figli dei Millennials, detti anche Generazione Y, che erano nati tra inizio anni Ottanta e il 1996. Hanno paura dei sentimenti, del sesso, rifiutano il dissenso sociale. E aumenta il numero di suicidi
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 giugno 2018
Il nuovo libro della psicologa Jean M. Twenge dal titolo Iperconnessi (Einaudi, pp. 400, euro 19), si cimenta nel tentativo di comprendere i giovani della IGeneration, o Generazione Z americana, il gruppo demografico che viene identificato dalla ricerca sociologica – sia pure non ancora precisamente – come quei ragazzi nati dal 1997 in poi, che avevano al massimo 4 anni all’epoca dell’attentato alle torri gemelle di cui non conservano un ricordo diretto. SONO I GIOVANI che vengono dopo i Millennials, detti anche Generazione Y, che erano nati tra inizio anni Ottanta e il 1996. La tesi dell’autrice è che si...