Cultura

La memoria flou in agguato nel cuore

La memoria flou in agguato nel cuoreUn’immagine tratta dal film di Vittorio De Sica, «Il giardino dei Finzi Contini» (qui Lino Capolicchio e Domenique Sanda)

NOVECENTO Nel diario postumo di Lino Capolicchio riemerge la dolorosa vicenda. Nel 1962 Giorgio Bassani pubblicò «Il giardino dei Finzi-Contini». Ma disconoscerà il film che ne fu tratto. L’autore fu sempre urtato dal fatto che il contenzioso storico e politico sotteso al romanzo venisse travisato dalla critica in termini di nostalgico filisteismo e poi rimosso dai lettori. Il dissidio tra lo scrittore e il regista (De Sica) cui l’attore assiste con sgomento, non si ricomporrà e presto Bassani ritirerà il proprio nome dagli accrediti

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 2 novembre 2022
Destino dei libri classici non è tanto durare nella memoria dei lettori o ricomparirvi a cadenza, alla maniera di evergreen, quanto di liberare a distanza di tempo potenzialità che non si riuscivano immediatamente a percepire e nemmeno a intuire. Che i classici non guardino al futuro semplice ma parlino, semmai, al futuro anteriore è riprova la parabola del romanzo eponimo di Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini, uscito esattamente sessanta anni fa, nel febbraio del ’62, recepito allora in maniera controversa (i neoavanguardisti lo liquidarono parlando di «Liala» e dunque di un’opera evasiva, di intrattenimento, mentre il grande pubblico lo...

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