Italia
La memoria inattesa dell’Asinara
Storie Nuove ricerche e un accordo internazionale fanno tornare a galla la terribile vicenda dei prigionieri austro-ungarici e dei profughi serbi deportati sull’isola sarda - - e morti a migliaia - durante la Prima guerra mondiale
la base di pietra con la raffigurazione della morte opera di un prigioniero /foto Neviodoz
Storie Nuove ricerche e un accordo internazionale fanno tornare a galla la terribile vicenda dei prigionieri austro-ungarici e dei profughi serbi deportati sull’isola sarda - - e morti a migliaia - durante la Prima guerra mondiale
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 10 ottobre 2015
Valentina PorchedduSTINTINO
L’Ossario austro-ungarico dell’Asinara, eretto nel 1936 in conformità alla legge fascista sui sacrari militari della prima guerra mondiale, è un monumento inatteso su un’isola che diviene nota a partire dagli anni ’70 con l’istituzione di carceri speciali destinati a mafiosi, brigatisti e banditi del calibro di Matteo Boe, l’unico a evadere da quel lembo di terra aspra e desolata. Ma le storie sepolte, talvolta, tornano a galla. E non importa se ciò accade per l’altisonante Centenario della Grande Guerra. La memoria è paziente e non chiede vendetta. Semmai, giustizia. Così, il 25 settembre, a Stintino – fondata nel 1885 da...