Cultura

La memoria nell’era della post-verità

La memoria nell’era della post-veritàMario Dondero, «Birkenau», anni Ottanta

Itinerari critici Il significato del ricordo dell’Olocausto nella stagione dominata da presentismo e gerarchie del dolore. La retorica delle memorie «simmetriche e condivise» domina gli anni da cui veniamo e ha contribuito ad abbattere gli anticorpi critici e la stessa distinzione tra storie molto diverse. Questa ricorrenza offre l’occasione per affrontare non tanto il «passato che non passa», bensì un presente che non trascorre. E che viviamo in un regime di permanente precarietà

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 24 gennaio 2024
Evitiamo le geremiadi, i capi cosparsi di cenere come anche le facili auto-assoluzioni. Ancora meno, a tale riguardo, le gratuite sovrapposizioni, l’uso disinvolto di parole e, soprattutto, di pensieri facilmente generalizzabili. Semmai muoviamoci nelle sabbie mobili del pensiero di senso comune, dotati tuttavia di una necessaria circospezione critica. Come tale, non sospettosa ma comunque analitica. No, quest’anno la ricorrenza del Giorno della Memoria non potrà essere liquidata come l’ennesimo adempimento, in sé comunque già da tempo divenuto scettico e stanco, quindi inflazionato e usurato, di un obbligo istituzionale. Poiché, già nel suo essere tale – ossia cristallizzato in un ritualismo...

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