Cultura
La merce rara dell’abbondanza
Tempi presenti Il workalcholic e lo tsunami di beni e servizi che inonda le società fanno parte dell’incubo sopraggiunto dopo il sogno di Lord Keynes su una riduzione dell’orario di lavoro. Un sentiero di lettura sulla crescita delle disuguaglianze sociali
Tomas Saraceno, «Cloud Cities», 2011
Tempi presenti Il workalcholic e lo tsunami di beni e servizi che inonda le società fanno parte dell’incubo sopraggiunto dopo il sogno di Lord Keynes su una riduzione dell’orario di lavoro. Un sentiero di lettura sulla crescita delle disuguaglianze sociali
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 28 ottobre 2015
Il capitalismo ha un grande e tenace nemico, una malattia che produce esso stesso incessantemente: l’abbondanza. Oggi l’abbondanza che lo minaccia è, come sempre, quella delle merci, ma in una misura che non ha precedenti. Ad essa, negli ultimi decenni, se ne è aggiunta un’altra, assolutamente inedita, che coinvolge un vasto e crescente ambito di servizi. Per alcuni beni la saturazione del mercato capitalistico è visibile a occhio nudo ormai da tempo. I capi d’abbigliamento si comprano ancora nei negozi, a prezzi che generano un certo profitto a chi li produce e a chi li vende. Ma per il vestiario...