Internazionale
La minaccia delle milizie sciite: «Voto truccato, reagiremo»
Iraq I gruppi che manu militari gestiscono il paese crollano nei consensi. Non fanno autocritica sulla repressione delle proteste, ma accusano il vincitore relativo, al-Sadr, di complotto. E al Maliki porta i capi miliziani a casa sua per decidere le prossime mosse
La festa dei sostenitori di Moqtada al-Sadr – Ap
Iraq I gruppi che manu militari gestiscono il paese crollano nei consensi. Non fanno autocritica sulla repressione delle proteste, ma accusano il vincitore relativo, al-Sadr, di complotto. E al Maliki porta i capi miliziani a casa sua per decidere le prossime mosse
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 13 ottobre 2021
Il 10 giugno 2018, un mese dopo le parlamentari, scoppiò un incendio in un deposito nella zona est di Baghdad: dentro c’erano le schede elettorali del distretto di al-Rusafa. Dovevano essere ricontate, insieme ad altre 10 milioni di schede, a seguito di denunce di brogli. Forse è per evitare «incidenti» simili che ieri il premier iracheno al-Kadhimi ha personalmente supervisionato la consegna delle urne alla Commissione elettorale. Dopotutto le accuse di brogli sono già state sollevate. Non da attivisti del movimento popolare, nato a ottobre 2019. Ma da chi finora ha gestito manu militari il paese: le milizie sciite filo-iraniane....