Visioni

La narrativa antagonista agli Emmy

La narrativa antagonista agli EmmyAndrew Scott, Phoebe Waller-Bridge, Sian Clifford e Brett Gelman – foto La Presse

Televisione 10 statuette per «Game of Thrones», premiata anche «Fleabag» e Phoebe Waller-Bridge. 85 awards per i grandi del cavo e dello streaming contro i 16 dei vecchi network

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 24 settembre 2019
Luca CeladaLOS ANGELES
Certo, i premi Emmy, assegnati domenica notte a Los Angeles alle migliori produzioni televisive dell’anno hanno espletato la fondamentale funzione di autocelebrazione dell’industria, come gli Oscar, i Grammy e gli altri «award shows.» In epoca Trumpiana però i premi assumono inevitabilmente anche una ulteriore valenza, di aggregazione creativa e sguardo critico verso la politica imperante. Dopotutto le fiction veicolano da sempre il discorso culturale in modo più «profondo» della polemica politica, tanto più da quando la tv «di qualità» ha occupato in parte il terreno espressivo che era stato del cinema indipendente. Il primo dato acquisito nel Microsoft theater dunque...

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