La narrativa in Italia ha perso il treno
Rubriche

La narrativa in Italia ha perso il treno

Frammenti Tutti viaggiano, tanti scrivono. Ma la locomotiva sparisce dai prodotti culturali
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 3 agosto 2024
D’estate è abituale che i treni, almeno in Italia, arrivino spesso a destinazione con ritardi anche gravi. Tutti, nonostante tanti adulti – quanti, sulla popolazione complessiva? – posseggano e guidino un automobile, prendono assiduamente un treno, per motivi di lavoro, famigliari, di diporto. Tutti viaggiano, e anche tanti scrivono. Si diceva una volta, e c’era perfino chi osava aggiungere: «scrivere poco, scrivere tutti», una parola d’ordine superflua perché il «sistema» editoriale ci ha avvicinato molto a questo discutibile obiettivo. In questi giorni si riparla, come da tradizione, della crisi estiva dei trasporti ferroviari. Chi viaggia molto o ha viaggiato molto...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi