Cultura
La normalità? Non abita più qui
Incontri Un’intervista con il filmmaker Domenico Mangano che, insieme alla storica dell’arte Marieke van Rooy, sta lavorando a una trilogia di film sulla diversità e le strutture psichiatriche, indagando la famiglia come strumento di «diluizione»
«Birds Singing, Sandy Ground», 2014
Incontri Un’intervista con il filmmaker Domenico Mangano che, insieme alla storica dell’arte Marieke van Rooy, sta lavorando a una trilogia di film sulla diversità e le strutture psichiatriche, indagando la famiglia come strumento di «diluizione»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 29 marzo 2016
Da circa vent’anni, i film di Domenico Mangano (Palermo, 1976) indagano la diversità. I suoi film e le fotografie raccontano una storia come quando si osserva una figura da lontano, come hanno fatto Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, come avviene nelle «conversazioni» di Vittorini. Ha ventiquattro anni Mangano quando, a Palermo, vince il premio di una manifestazione locale di arte contemporanea, con La storia di Mimmo (1999-2000) un video e una serie fotografica dedicati allo zio schizofrenico. Poi lo ritroviamo in viaggio, dalla Sicilia all’Olanda. Dal 2014, insieme alla storica dell’arte Marieke van Rooy, Mangano lavora a una serie di...