Europa
La nostra missione interrotta: un avvertimento di Putin alle Ong dei diritti umani
Russia Gli attivisti di Antigone, Arcigay e A Buon Diritto rentrati in Italia raccontano l'operazione muscolare della polizia per interrompere i rapporti dei militanti russi con l'Europa
Primi momenti del fermo, dentro la sede dell’Ong russa Commitee Against Torture – Michele MIravalle
Russia Gli attivisti di Antigone, Arcigay e A Buon Diritto rentrati in Italia raccontano l'operazione muscolare della polizia per interrompere i rapporti dei militanti russi con l'Europa
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 30 giugno 2017
Nella sede del Commitee Against Torture avevamo da pochi minuti iniziato a discutere di quanto fosse difficile essere attivisti per i diritti umani a Nižnij Novgorod. In quella regione, a 400 km da Mosca, la polizia ha fama di essere repressiva e poco conciliante. Proprio in quel momento quattro agenti irrompevano nella stanza e, presentando una fantomatica lettera di denuncia di un cittadino russo che segnalava «sospette presenze di stranieri» sul loro territorio, ci poneva in stato di fermo e invitava a seguirli in commissariato. Ne sono seguite 10 ore di interrogatori e frenetici contatti con l’Ambasciata italiana a Mosca....