Internazionale

La «nuova era» di Xi nelle metropoli non prevede l’esistenza dei poveri

La «nuova era» di Xi nelle metropoli non prevede l’esistenza dei poveriUna delle zone di Pechino demolite a seguito degli sfratti imposti dal governo ai lavoratori migranti della capitale cinese

Il sogno cinese non è per tutti Per garantire sicurezza e «qualità della vita» della classe media non si fermano gli sfratti dei lavoratori migranti. Il Migrant Workers Film Collective: «Le ong hanno un potere debole, lo stato ha dunque libertà di agire in questo modo»

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 20 dicembre 2017
La «nuova era» promessa da Xi Jinping, il presidente della Repubblica popolare cinese e segretario del partito comunista cinese, punta a realizzare la «moderata prosperità» per la maggior parte della popolazione cinese e a fare delle metropoli principali delle «città vetrina» contraddistinte da una «qualità della vita», unita a «sicurezza» e «decoro» che non prevede povertà. QUESTO ASSUNTO è stato dimostrato di recente: da fine novembre, sfruttando una terribile tragedia, ovvero la morte di 19 persone, sette i bambini, a causa dell’incendio di una struttura fatiscente nella quale queste persone vivevano, a Pechino è cominciata una campagna di 40 giorni...

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