Internazionale

La «nuova normalità» in Cina: licenziati in sei milioni

La «nuova normalità» in Cina: licenziati in sei milioniMinatore cinese nella provincia dello Shanxi – Lapresse

Cina Il governo taglierà le «aziende zombie». Acciaio e carbone nel mirino. Il Partito ha già pronti 23 miliardi di dollari per riqualificare e reinserire i lavoratori nei prossimi due anni

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 3 marzo 2016
Anyuan è chiamata la «piccola Mosca cinese», per il suo fervore rivoluzionario che rimanda ai fasti immaginifici della storia del Partito comunista cinese nel periodo successivo alla rivoluzione d’ottobre. Poco dopo aver fondato il Partito a Shanghai, nel 1921, alcuni dirigenti, compresi Mao, Li Lisan e Liu Shaoqi, si recarono nella cittadina sud-orientale al confine tra Jiangsu e Hunan, per capire la situazione lavorativa delle miniere. I lavoratori erano in fermento, sembrava stesse nascendo qualcosa di rilevante. Una straordinaria forza organizzativa pareva dovesse solo trovare la scintilla giusta per scoccare un colpo decisivo (Elizabeth Perry racconta la vicenda in Anyuan:...

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