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La par condicio deve fare il tagliando
Ri-mediamo Tra un mese saranno passati vent’anni dal varo della legge n.22 del febbraio 2000, la “par condicio”. Non ci saranno celebrazioni, perché quel testo, assai più semplice e lineare di […]
Ri-mediamo Tra un mese saranno passati vent’anni dal varo della legge n.22 del febbraio 2000, la “par condicio”. Non ci saranno celebrazioni, perché quel testo, assai più semplice e lineare di […]
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 29 gennaio 2020
Tra un mese saranno passati vent’anni dal varo della legge n.22 del febbraio 2000, la “par condicio”. Non ci saranno celebrazioni, perché quel testo, assai più semplice e lineare di quello che una certa vulgata polemica ha inteso far credere (complici taluni regolamenti attuativi), è sempre stato mal digerito. L’approvazione avvenne con fatica, con l’ostruzionismo dell’allora “Polo delle libertà” che non sopportava il cuore del testo: il divieto degli spot elettorali. Permettere simile pratica avrebbe avvantaggiato enormemente Silvio Berlusconi con le sue tre reti generaliste. Tuttavia, nel seguito della vicenda l’oggetto della diatriba si spostò sull’applicazione concreta delle pari opportunità,...