Visioni

La parola escatologica non sottomessa all’immagine

La parola escatologica non sottomessa all’immagineLuca Marinelli in «Martin Eden» di Pietro Marcello (2019)

Bussole Come «dire» il cinema oggi? Prosegue la nostra riflessione a più voci sul linguaggio della critica. Il senso sempre meno stratificato, il testo che inventa la verità del film

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 23 luglio 2024
Carlo S. Hintermann nel suo intervento – pubblicato il 14 giugno su queste pagine – scriveva di parole inadeguate, per quanto diffuse, quantomeno inadeguate a dire il cinema (ammesso sia una questione di dizione, di definizione delle immagini e non invece un tentativo di approssimarvisi, di interpretarle, ruminarle, farsi ruminare da questa pasta di luce), citando l’aggettivo «derivativo», e da lì si interrogava sulla sussistenza, consistenza della critica.RIPRENDENDO il discorso da lì, e dalla correlazione stretta esistente tra le immagini e le parole che le dicono (le parole della critica), tale che il discorso sul cinema non può che essere...

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