Visioni
La Passione della resistenza
Intervista Penelope Bortoluzzi racconta il suo film, girato a Erto, uno dei paesi distrutti dalla diga del Vajont. Dove però gli abitanti di ieri e di oggi non vogliono dimenticare. Stasera a Milano, e poi in concorso al Trento Film Festival
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Intervista Penelope Bortoluzzi racconta il suo film, girato a Erto, uno dei paesi distrutti dalla diga del Vajont. Dove però gli abitanti di ieri e di oggi non vogliono dimenticare. Stasera a Milano, e poi in concorso al Trento Film Festival
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 4 aprile 2014
Cecilia Ermini MILANO
Erto, paese delle Alpi friulane, ma anche sinonimo di ripido, scosceso, arduo. In questa doppia identità etimologica il film di Penelope Bortoluzzi, La Passione di Erto, percorre sentieri paralleli e tortuosi come tornanti di montagna per raccontare la via crucis, reale e immaginaria, di questo paesino di trecento anime che ogni anno mette in scena la Passione di Cristo. E lo fa sfidando le autorità ecclesiastiche, e le conseguenze della tragedia di una valle ai piedi della diga del Vajont che nel 1963 crollò uccidendo duemila persone. Tra gli abitanti e i loro alter ego evangelici, il paese nuovo e...