Politica

La paura dei 5 Stelle: i soldi non spiegano più il taglio dei parlamentari

La paura dei 5 Stelle: i soldi non spiegano più il taglio dei parlamentari

Referendum La capriola di Di Maio di fronte alla smentita sull'entità dei risparmi che si ottengono con la riduzione del parlamento. Ha presentato il «Tagliapoltrone» come «il più grande taglio dei costi della politica, degli stipendi, delle diarie, dei telepass e dei cellulari» per avere «345 poltrone in meno da sfamare». Adesso dice che «il risparmio è solo l'ultimo dei motivi per votare sì» e «non bisogna scadere nell'antipolitica»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 29 agosto 2020
Il 2 ottobre 2018 Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Roberto Calderoli – siamo in pieno governo Lega-5 Stelle – presentano il disegno di legge costituzionale che taglia i parlamentari. «Tagliamo 345 stipendi, diarie, assicurazioni, telepass, cellulari. È una riforma che affronta i privilegi», dice Di Maio. «Faremo il più grande taglio ai costi della politica mai effettuato nella storia del nostro paese, di mezzo miliardo», aggiunge Fraccaro. Il 26 dicembre 2018, intervistato da Affari italiani, Di Maio annuncia: «Iniziamo subito l’azione legislativa per il taglio del numero dei parlamentari, continuiamo a individuare le sacche di spreco e privilegio da...

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