Visioni
La paura non ha confini, l’horror dal mondo a Monsters
Cinema Il festival di Taranto si conclude domani, un’edizione tra nuove tendenze, omaggi e i capisaldi del genere. Alla premiazione seguirà la proiezione di «La cosa» di John Carpenter. La riscoperta del regista Fabio Salerno, la filmografia afroamericana
Una scena da «L’altra dimensione» di Fabio Salerno (1993)
Cinema Il festival di Taranto si conclude domani, un’edizione tra nuove tendenze, omaggi e i capisaldi del genere. Alla premiazione seguirà la proiezione di «La cosa» di John Carpenter. La riscoperta del regista Fabio Salerno, la filmografia afroamericana
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 ottobre 2022
Era il 1990 quando, all’ottava edizione di Anteprima per il cinema indipendente italiano di Bellaria, festival che era diventato punto di riferimento per scoprire, anno dopo anno, le tendenze più innovative, sperimentali, coraggiose di un cinema italiano davvero fuori dagli schemi, fu presentato in concorso il primo lungometraggio di Fabio Salerno, Notte profonda, girato in 16mm. Salerno, che aveva già realizzato alcuni cortometraggi, tra i quali Arpie e Oltretomba, entrambi del 1987, stava ponendosi all’attenzione degli sguardi più curiosi per la sua passione verso un genere, l’horror che virava nel soprannaturale, da re-inventare in maniera del tutto artigianale, casalinga, grezza...