Cultura
La perfezione dell’attesa
Incontri Un'intervista al fotografo olandese Erwin Olaf, a New York con una sua retrospettiva. «Per fare il mio lavoro è necessario innamorarsi del soggetto»
Erwin Olaf, «The Ice Cream Parlor», 2004. Courtesy of the Artist and Hasted Kraeutler, NYC.
Incontri Un'intervista al fotografo olandese Erwin Olaf, a New York con una sua retrospettiva. «Per fare il mio lavoro è necessario innamorarsi del soggetto»
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 15 gennaio 2015
Manuela De LeonardisNEW YORK
Erwin Olaf (Hilversum 1959, vive e lavora ad Amsterdam) procede sala dopo sala, fino a quella più interna della galleria newyorkese Hasted Kraeutler che ospita la mostra Waiting: Selection from Erwin Olaf Volume I & II (fino al 28 febbraio). Si ferma davanti alla parete che espone il trittico 50 years, I Wish/I Am/I Will Be (2009). Poi, si gira lentamente verso il giovane fotografo e diventa così il quarto ritratto della serie. Ovvero un momento già passato all’interno di una storia che va avanti. «L’autoritratto, come anche tutto il corpo del mio lavoro, dovrebbe essere visto come un diario...