Lavoro
La pericolosa illusione di un Welfare basato sui bonus e senza reddito di base
La storia Sette mesi di politiche sociali emergenziali, categoriali e paradossali. Il caso del «reddito di emergenza» che esclude gli «invisibili». Ora serve una riforma radicale a cominciare da un'estensione universale e senza condizioni del cosiddetto "reddito di cittadinanza". Un programma minimo, per cominciare
La storia Sette mesi di politiche sociali emergenziali, categoriali e paradossali. Il caso del «reddito di emergenza» che esclude gli «invisibili». Ora serve una riforma radicale a cominciare da un'estensione universale e senza condizioni del cosiddetto "reddito di cittadinanza". Un programma minimo, per cominciare
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 25 ottobre 2020
La crisi sociale di lunga durata innescata dal Covid non è stata compresa dal governo e della sua maggioranza. E nessuno sembra volerlo fare in futuro. La sconcertante verità è riemersa negli annunci su un nuovo decreto da inserire nella legge di bilancio oppure da anticipare a novembre. Nessuna visione complessiva, solo interventi categoriali e temporanei. Nessuna riforma radicale dello Stato sociale, ma una sistematica confusione del Welfare con le tecniche assicurative privatistiche chiamate, a seconda dell’estro burocratico del ministro di turno, «bonus» o «ristori», ovvero risarcimenti e compensazioni a famiglie o a imprese, spesso confuse in un unico ircocervo...