Alias Domenica
La peste e il mondo antico infiacchito: una meditazione di Cipriano
Classici latini: il De mortalitate di Cipriano, a cura di Fabio Gasti, per le edizioni La vita felice Le sofferenze causate dalla malattia vanno abbracciate con gioia: è l’invito del vescovo Cipriano alla comunità di Cartagine
San Cipriano di Meister von Meßkirch, 1535-’40, Stoccarda, Staatsgalerie
Classici latini: il De mortalitate di Cipriano, a cura di Fabio Gasti, per le edizioni La vita felice Le sofferenze causate dalla malattia vanno abbracciate con gioia: è l’invito del vescovo Cipriano alla comunità di Cartagine
Pubblicato più di un anno faEdizione del 5 marzo 2023
Non è affatto usuale, all’interno dell’esteso canone letterario sulla peste che va da Tucidide al «Decameron Project», antologia pubblicata dal New York Times nell’estate pandemica di tre anni fa, trovare menzione del De mortalitate di Tascio Cecilio Cipriano, vescovo di Cartagine martirizzato da Valeriano nel 258 d.C., fra i più autorevoli esponenti della chiesa dei primi secoli. Non saranno soltanto gli antichisti, pertanto, a poter approfittare della nuova traduzione commentata del trattato (Cipriano di Cartagine, L’epidemia ovvero La condizione mortale, pp. 192, € 13,00) pubblicata da La Vita Felice per le cure di Fabio Gasti, professore di Letteratura latina tardoantica...