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La Peste Nera raffigurata da Giovanni di Paolo
Divano La raffigurazione della pestilenza che si contempla in questa mirabile pittura consente di privilegiare un motivo offerto alla nostra meditazione: la presenza della morte è, per un verso, constatazione della morte degli altri e, per altro verso, prossimità ovvero imminenza della morte in chi è vivo ancora
Divano La raffigurazione della pestilenza che si contempla in questa mirabile pittura consente di privilegiare un motivo offerto alla nostra meditazione: la presenza della morte è, per un verso, constatazione della morte degli altri e, per altro verso, prossimità ovvero imminenza della morte in chi è vivo ancora
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 27 marzo 2020
In un portico, intorno ad un banco, abbigliati in abiti sontuosi, tre giovani gentiluomini e tre donzelle si intrattengono amabilmente giocando ai dadi. Il giocatore di turno ha appena tirato ed ora è intento a conteggiare i punti che la sorte gli ha assegnato. Gli altri commentano, come di consueto accade, e tutti appaiono sereni, ignari di quanto avviene in strada. Qui, stesi sul selciato, avvolti nelle loro vesti, giacciono quattro corpi esanimi. Su di loro scalpita un cavallo nero montato da un nero cavaliere. La loro corsa dura da gran tempo. È scattata «quando, narra l’Apocalisse, l’Agnello aprì il...