La pietra e le note, alla ricerca degli archetipi
Giuseppe Sinopoli e Joachim Ulbricht, foto di E.Döring, 1991
Alias Domenica

La pietra e le note, alla ricerca degli archetipi

Protagonisti della musica Due volumi ripercorrono le passioni di Giuseppe Sinopoli: «Il canto dell’anima», a cura di Fournier-Facio, dal Saggiatore e «Gli dèi sono lontani» di Ulrike Kienzle, per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 27 marzo 2022
Riconducibile alla coincidentia oppositorum, la vita professionale di Giuseppe Sinopoli era partita dagli studi di medicina, con una specifica passione per la psichiatria e per tutto ciò che riguarda la mente, per approdare infine alla musica. A prima vista, una carriera all’insegna dell’impalpabile: almeno fino all’incontro con le scienze dell’antichità, vale a dire fino a che la pietra, nella forma e nella consistenza materica delle sculture, dei vasi e delle costruzioni precristiane, non polarizzò i suoi interessi. La pietra era, del resto per Sinopoli, precisissima espressione della memoria. E il definitivo approdo all’archeologia non era vissuto come contemplazione nostalgica di...

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