Internazionale

La politica azzerata della Costa d’Avorio

La politica azzerata della Costa d’AvorioIl presidente Alassane Ouattara, al potere dal 2010. Nel 2020 è iniziato il terzo mandato, reso possibile dall’abbuono dei primi due incluso nella riforma costituzionale del 2016 – Ap

Con i jihadisti alle porte Povertà, repressione di ogni dissenso, la rabbia dei giovani contro l’attuale classe dirigente. Nel Paese considerato "baluardo" di democrazia in Africa cresce la voglia di recidere il cordone ombelicale con Parigi. Per guardare a Russia e Cina. L'ex ministro Sebastien Dano Djedje: «Ormai esistono solo i centri di potere, siamo tornati a essere una colonia della Francia»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 3 maggio 2022
La Costa d’Avorio viene spesso raccontata come un “baluardo di democrazia”, uno dei Paesi più stabili e sicuri della turbolenta Africa occidentale dove continui colpi di stato rovesciano i governi eletti da decenni. La realtà è molto diversa. Con i suoi 26 milioni di abitanti e la sua storica alleanza di ferro con la Francia, il Paese è sempre stato un punto di riferimento economico e politico anche all’interno della Comunità Economica dell’Africa Occidentale (Cedeao), prestando truppe e basi ad ogni intervento che l’occidente ritenesse necessario per pacificare la regione. UNO STATO IN CUI CONVIVONO 62 gruppi etnici raggruppabili in...

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