Cultura

La presa di coscienza di Ana

La presa di coscienza di Ana

Romanzi La scrittrice spagnola Clara Uson, stasera a Roma per il Festival delle Letterature

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 19 giugno 2013
Nel capitolo della Banalità del male centrato sul profilo biografico e psicologico di Otto Adolf Eichmann, Hannah Arendt ricordava come il difensore Robert Servatius avesse definito quelli commessi dal suo assistito atti «per cui si viene decorati se si vince e si va alla forca se si perde». Anticipando con non eccessiva lungimiranza l’esito effettivo del dibattimento, l’avvocato di Colonia finiva per riecheggiare le parole di Goebbels, che già nel 1943 aveva dichiarato: «Passeremo alla storia come i maggiori statisti di tutti i tempi, o come i più grandi criminali». Che il generale della Repubblica Serba di Bosnia Ratko Mladic...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi