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La Primavera tunisina sconfitta non si arrende

La Primavera tunisina sconfitta non si arrende

Tunisia Tutta l’opposizione chiede le dimissioni di Saied, il presidente autoritario, e l’annullamento delle elezioni. E il sindacato Ugtt denuncia i legami segreti, «coloniali», con il Fmi

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 21 dicembre 2022
L’unico a non accorgersi di aver perso l’appoggio dei tunisini è il presidente Kais Saied, sostenuto solo da uno stretto entourage che approfitta della ossessione autoritaria dell’ex professore universitario. E lo fa per recuperare uno scanno in quel parlamento che è ormai svuotato dei suoi poteri. La totale sfiducia nei confronti di Saied si è espressa con una risibile partecipazione alle urne (8,8 per cento degli iscritti alle liste elettorali) il 17 dicembre, anniversario dell’immolazione del giovane Mohamed Buazizi che nel 2010 aveva innescato la rivolta poi estesasi, in diverse forme, ad altri paesi arabi. I risultati sono stati diversi,...

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