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La profilassi come eccezione alla vita

Il contagio sociale La retorica della campagna «io sto in casa» e lo slogan «cambiamo le nostre abitudini» come se vivere negli spazi aperti, nei luoghi di incontro e di conversazione fossero usanze nocive - sono operazioni di plagio vero e proprio, che infantilizzano e passivizzano i cittadini. L’oggetto vero della limitazione non è la libertà di circolazione bensì la libertà d’interpretazione

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 marzo 2020
Giorgio Agamben ha affermato su questo giornale (26/2/2020) che, sull’onda della paura del Coronavirus, e in nome della sicurezza, si impongono gravi limitazioni della libertà, «lo stato d’eccezione come paradigma normale di governo». L’intervento di Agamben è stato criticato per un aspetto secondario del suo discorso – l’assimilazione della malattia causata dal virus a una normale influenza- e la sua importanza minimizzata. Nello stato d’eccezione, in cui oggi stiamo vivendo, apparentemente decidono gli “scienziati”. In realtà essi non decidono granché sia perché non dispongono ancora di prodotti interferenti con lo sviluppo del virus o di vaccini, sia perché i dati...

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