Internazionale
La protesta che imbarazza sia Karzai che i turbanti neri
Afghanistan senza pace Mentre a Kunduz si piangono i 60 civili uccisi nell’ultimo raid dell’esercito contro i Talebani, nell’Helmand continuano manifestazioni, sit-in e sciopero della fame per invocare la tregua. E anche in Pakistan qualcosa si muove
Nell'ospedale di Kunduz dopo che il raid degli elicotteri afghani ha colpito la scuola coranica di Gujur Akhundzada – LaPresse
Afghanistan senza pace Mentre a Kunduz si piangono i 60 civili uccisi nell’ultimo raid dell’esercito contro i Talebani, nell’Helmand continuano manifestazioni, sit-in e sciopero della fame per invocare la tregua. E anche in Pakistan qualcosa si muove
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 4 aprile 2018
In Afghanistan, guerra e pace si rincorrono, da Nord a Sud. Ieri, mentre nella provincia settentrionale di Kunduz venivano sotterrati i corpi di circa 60 civili, nell’Helmand, al confine meridionale con il Pakistan, si continuava a invocare l’immediato cessate il fuoco tra Talebani e truppe governative. Un passo ancor più necessario dopo la strage di lunedì, quando gli elicotteri delle forze afgane hanno colpito un raduno religioso nella madrasa di Gujur Akhundzada a Dasht-e-Archi, zona di Kunduz controllata dai turbanti neri. IL GOVERNO AFGANO a lungo ha cercato di negare l’evidenza: fino a ieri pomeriggio, uno dei portavoce del ministro...