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La pubblicità televisiva si è ridotta, ma è più cattiva

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Ri-mediamo A proposito delle trasmissioni rivolte al pubblico dei minori, particolarmente seguite nei giorni natalizi, si assiste a un quadro preoccupante. E’ vero che i programmi per bambine e bambini, in base al comma 6 dell’articolo 37 del citato testo, non possono essere interrotti solo se di durata inferiore a trenta minuti

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 6 gennaio 2021
La pubblicità, croce e delizia della vecchia televisione generalista, non è mai scesa così in basso nella raccolta complessiva come quest’anno. Da tre lustri non andava così male. La causa sta certamente il Covid-19, che ha ridotto l’attività delle aziende inserzioniste. Ma una parte non piccola del comparto è, ormai, appannaggio degli Over The Top (42% a 39%), la cui ascesa è continuata proprio nella pandemia per la fruizione massiva delle diverse piattaforme diffusive. Tuttavia, se si restringe la coperta del valore de ricavi, diminuiscono i costi per contatto e gli spot meno cari hanno bisogno di trovare contenitori di...

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