Editoriale

La questione meridionale europea

Grecia/Unione europea Il monito dell’ex presidente della Commissione Prodi

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 13 agosto 2015

Romano Prodi, che della Commissione Europea è stato presidente, sul Messaggero di domenica 9 agosto ha denunciato con forza il pericolo reale di una unione europea a direzione tedesca in un articolo intitolato “Reagire con fermezza alle inaccettabili posizioni di Schauble. Italia e Francia impongano una verifica sul futuro dell’Europa”.

Questo pericolo era evidente, ma è stato confermato e accresciuto da un atto politico tedesco, quello che Prodi denuncia, di estrema gravità. «Certo per il futuro c’erano forti timori –scrive Prodi – ma nessuno poteva tuttavia prevedere che il brutto futuro sarebbe cominciato ancor prima della fine dello stesso mese di luglio, con una pesante ed inaspettata dichiarazione di Schaeuble sulla necessità di ‘ridimensionare i poteri della Commissione europea trasferendo le più delicate decisioni di politica economica nelle mani di un’autorità tecnica fornita di pieni poteri e, ovviamente, controllata da Berlino. Schaeuble è il potente e competente ministro delle Finanze tedesco. Le sue dichiarazioni vanno interpretate come posizione ufficiale del governo di Berlino».

Questa, ripeto, è la forte e fondata denuncia di Prodi sulla quale c’è poco da scherzare, anche se finora, almeno a mia conoscenza, scarse sono le reazioni italiane, il che accresce la preoccupazione. E fa bene Prodi a richiamare Italia e Francia a contrastare l’offensiva tedesca.

In ogni modo era evidente che questa Unione europea dava vantaggi e poteri alla Germania. Vale segnalare che sul Sole 24 Ore della stessa domenica, Guido Rossi ci ricordava che la Germania con il cambio alla pari tra marco ed euro aveva realizzato una svalutazione del 40% con uno straordinario impulso alle esportazioni. Anche per Guido Rossi bisogna arrivare (come sostiene anche Eugenio Scalfari) a una vera federazione, agli Stati uniti d’Europa, obiettivo difficile con il potere dominante della Germania e con i suoi satelliti.

Mi sembra fuori di dubbio che, Germania a parte, questa Unione europea non appare in grado di fare una politica di sviluppo per i paesi del sud come già ho scritto precedentemente. Il caso della Grecia è esemplare: la sua incapacità di pagare i debiti si affronta facendo nuovi prestiti di sopravvivenza con il solo risultato di far crescere il debito dei cittadini greci. Chi riceve i soldi continuerà a essere povero e indebitato. Chi li presta sa bene che non li avrà indietro e dà quei soldi solo per schiavizzare l’assistito.
Con questa Unione europea è prevedibile che dovremo fare altri prestiti alla Grecia e poi, probabilmente ai paesi mediterranei ( anche all’Italia, che per ottenerli dovranno vendersi qualcosa di caro. C’è già una compagnia tedesca che vuole comprare 17 aereporti nelle principali isole. Poi i greci potranno vendersi il Partenone e un po’ di isole ( la Russia di Putin sarebbe ben felice di disporre di un po’ di isolette nel Mediterraneo).

A mio parere – credo di averlo già scritto – con l’Unione europea siamo all’apertura di una questione meridionale europea che coinvolgerà non solo la Grecia, ma anche la Spagna, il Portogallo e l’Italia. Tutto questo in un mondo nel quale la globalizzazione e anche il progresso tecnico e la finanziarizzazione rendono tutto più difficile. Una crisi mai vista è il titolo di un volumetto della Manifestolibri che un po’ aiuta capire i guai del presente.

Per finire è d’obbligo un ringraziamento a Romano Prodi.

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