Internazionale
La rabbia di Baghdad
Iraq L’Isis cancella un centro commerciale: 213 morti. Si scava ancora tra macerie e corpi irriconoscibili. La gente si scaglia sul premier: al-Abadi preso a sassate. Il governo impone la sostituzione di metal detector che sapeva non funzionare già dal 2011. Il «Califfo» è più vivo che mai: si rigenera ampliando i settarismi interni
Iracheni in lacrime di fronte alle macerie del quartiere di Karrada – LaPresse
Iraq L’Isis cancella un centro commerciale: 213 morti. Si scava ancora tra macerie e corpi irriconoscibili. La gente si scaglia sul premier: al-Abadi preso a sassate. Il governo impone la sostituzione di metal detector che sapeva non funzionare già dal 2011. Il «Califfo» è più vivo che mai: si rigenera ampliando i settarismi interni
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 luglio 2016
Erano seduti nei cafè a guardare in tv i quarti degli Europei, sullo schermo c’era Italia-Germania. Erano con le figlie a fare shopping nel centro commerciale per prepararsi all’Eid, la festa islamica di fine Ramadan. Compravano cibo per celebrarlo al meglio, vestiti nuovi per festeggiarlo. Erano usciti dopo un lungo giorno di digiuno. Fumavano un narghilè, bevevano un caffè. Questo facevano le 213 persone che sabato notte sono morte bruciate e soffocate in uno degli edifici più noti del centro di Baghdad, il centro commerciale del quartiere di Karrada. Forse immaginarli prima che un kamikaze dell’Isis facesse saltare in aria un’autobomba...