Internazionale
La ragazza che sfidò l’Onu: «Riconoscete il genocidio yazida»
Iraq Nel suo celebre discorso del 16 dicembre 2015 al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Nadia Murad ha fatto appello alla comunità internazionale perché impedisca la scomparsa del suo popolo per mano dell'Isis
Nadia Murad nel discorso al Palazzo di Vetro lo scorso dicembre – LaPresse
Iraq Nel suo celebre discorso del 16 dicembre 2015 al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Nadia Murad ha fatto appello alla comunità internazionale perché impedisca la scomparsa del suo popolo per mano dell'Isis
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 9 agosto 2016
Simone ZoppellaroSTOCCARDA
Nadia Murad è la rappresentante più conosciuta e importante della comunità yazida. Una minoranza di meno di un milione di persone, sparsa fra Medio Oriente, Caucaso, Russia e Europa, che oggi lotta per la sua sopravvivenza. Scampata – a differenza di migliaia di altre donne yazide – a mesi di torture e abusi come schiava sessuale nella mani del sedicente Stato Islamico, la Murad è riuscire miracolosamente a fuggire. Si è rifugiata prima in Kurdistan e poi in Germania, dove ora vive da più di un anno. Due anni fa ha perso sei dei suoi fratelli, uccisi insieme a altre...