Alias Domenica

La rapacità (già fascista) dell’ultimo figlio degli Elleni

La rapacità (già fascista) dell’ultimo figlio degli ElleniFortunino Matania, L’Italia brandisce la spada dell’antica Roma, per la copertina di «The Sphere», dicembre 1911

Usi e abusi del Classico Per il Vate la campagna di Libia del 1911 fu una riappropriazione. Lorenzo Braccesi rilegge le Laudi come trasfigurazione ideologica: Il predatore dell’antico, L’Erma

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 4 ottobre 2020
«Io son l’ultimo figlio degli Elleni: / m’abbeverai alla mammella antica». Così Gabriele D’Annunzio diceva di sé, rivendicando l’eredità di Carducci, che prima di lui si era proclamato «degli eoli sacri poeti / ultimo figlio». Ma a differenza del vate maremmano, il pescarese la Grecia l’aveva conosciuta davvero, non solo attraversi i libri: nel 1895 un memorabile viaggio lo portò ad Atene, Olimpia, Delfi, Micene, Itaca. E i ricordi che ne conservò, insieme alla cultura classica che saldamente possedeva, gli fornirono lo strumento col quale intendeva dare all’Italia una identità culturale più antica di quella politica, ancora troppo recente. Oggi...

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