Visioni
La resistenza di essere minoranza
Intervista Israele, il presente, la necessità di un cinema capace di dialogo col mondo. Una conversazione con Amos Gitai a partire dai suoi due nuovi film, «A Tramway in Jerusalem» e «Letter to a Friend in Gaza»
Intervista Israele, il presente, la necessità di un cinema capace di dialogo col mondo. Una conversazione con Amos Gitai a partire dai suoi due nuovi film, «A Tramway in Jerusalem» e «Letter to a Friend in Gaza»
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 18 settembre 2018
Alla Mostra di Venezia ha presentato due film, A Tramway in Jerusalem e Letter to a Friend in Gaza molto diversi l’uno dall’altro, entrambi legati a Israele, protagonista prismatico della sua filmografia. Il primo è quasi il racconto di un’utopia, il secondo più radicale, presenta quattro attori, due palestinesi e due israeliani che leggono testi sulle origini della crisi tra israeliani e palestinesi durissimi contro il premier Netanyahu. Amos Gitai non smette di immaginare cambiamenti, o almeno di provocarli nel suo lavoro, interrogando politicamente con le immagini la realtà. Negli anni Ottanta e Novanta ha incarnato la figura dell’apolide, lontano...