Economia
La resistenza di Terni
Thyssen La multinazionale tedesca abbandona il tavolo e licenzia 537 operai del siderurgico umbro. Immediato lo sciopero. Anche la città in corteo. I sindacati accusano la debole mediazione del governo sulla trattativa. Susanna Camusso: il premier è rimasto a guardare
Protesta alla stazione di Terni contro la chiusura dell'acciaieria – Attilio Cristini
Thyssen La multinazionale tedesca abbandona il tavolo e licenzia 537 operai del siderurgico umbro. Immediato lo sciopero. Anche la città in corteo. I sindacati accusano la debole mediazione del governo sulla trattativa. Susanna Camusso: il premier è rimasto a guardare
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 10 ottobre 2014
In risposta alle 537 procedure di licenziamento, fatte partire da Thyssen Krupp subito dopo l’annunciato fallimento di una trattativa mai nata al ministero dello sviluppo economico, gli operai dell’Ast entrano compatti in sciopero per l’intera giornata. Mezza Terni li accompagna in corteo lungo la città, dalla prefettura al presidio di massa sui binari della stazione per bloccare il traffico ferroviario, fino alla sede del Pd locale e a palazzo Spada, cuore della politica ternana. Nel mentre il governo non trova di meglio che accusare i sindacati. Colpevoli anche loro, rei di aver fatto fallire «una mediazione che aveva profondamente cambiato...