Cultura

La restituzione del linguaggio

La restituzione del linguaggioChrista Wolf

Intervista A colloquio con Anita Raja, da sempre traduttrice di Christa Wolf, in un legame con la sua scrittura che diventa quasi relazione intima

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 25 marzo 2015
Bachmann e Kafka sono solo due dei nomi che hanno segnato l’esperienza di Anita Raja come traduttrice. Quando però dal 1984 comincia a tradurre la maggior parte delle opere di Christa Wolf, prende avvio qualcosa di diverso e più profondo. Una scommessa intensa di restituzione, cura e ascolto del linguaggio complesso e ineguagliabile di una delle voci più alte e significative del Novecento europeo. Tradurre è un rapporto tra due lingue che solo in seconda istanza – e non necessariamente – diventa una relazione di scambio tra due persone. Tra te e Christa Wolf sono capitate entrambe le cose. Che...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi