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La reticenza dei captive media sui Benetton

Ri-mediamo Soprattutto i giornali, essendo le inserzioni televisive in questo caso relativamente inferiori - non sono stati davvero liberi, dipendendo i loro ricavi molto dalla pubblicità

La tragedia di Genova e il dibattito che ne è seguito sulle privatizzazioni hanno riproposto in modo crudo il tema della subalternità dei grandi gruppi editoriali. Captive media, per usare il gergo. Con tutto il rispetto, ovviamente, per giornalisti e tecnici che vi lavorano, le principali testate sono intrecciate a settori merceologici diversi, nonché tessere di mosaici proprietari in cui l’indipendenza è sempre a rischio. Di qui, la timidezza a scrivere il cognome Benetton, azionista di riferimento della società Autostrade tramite il fondo Atlantia. E di qui pure una certa disponibilità a prendere per buone le linee difensive sull’eventualità di...

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