Cultura
Una letteratura disubbidiente
Narrativa Un'intervista con la scrittrice Bianca Pitzorno, ospite al festival «L’isola delle storie» di Gavoi. «Non so se sia mai veramente esistito un matriarcato, me lo auguro, ma nella storia che conosco le donne sono state sottomesse. Alcune si sono ribellate: è di loro che racconto nei miei libri»
Vittorio Corcos, «In lettura sul mare» (1910)
Narrativa Un'intervista con la scrittrice Bianca Pitzorno, ospite al festival «L’isola delle storie» di Gavoi. «Non so se sia mai veramente esistito un matriarcato, me lo auguro, ma nella storia che conosco le donne sono state sottomesse. Alcune si sono ribellate: è di loro che racconto nei miei libri»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 1 luglio 2016
Da bambina Bianca Pitzorno doveva sopportare che in casa tutti leggessero, mentre lei non sapeva da dove cominciare. L’oggetto libro sprigionava un fascino denso di promesse. Le venne una specie di smania per la lettura (narrata in Storie delle mie storie), un’ossessione che le costò cara. «Mi dissero che a scuola avrei imparato a leggere e a scrivere – racconta Pitzorno – Ero così stupida da essere convinta che mi avrebbero insegnato a scrivere libri. In prima elementare sono rimasta così delusa che mi sono fatta bocciare. Sono stata una delle poche ragazzine borghesi, di buona famiglia e buone finanze,...