Cultura

La ricerca è sgradita, meglio non sapere

La ricerca è sgradita, meglio non sapere

Codici aperti La casa editrice Springer, una delle più importanti in campo scientifico, ha bloccato l’accesso ad articoli dai server cinesi: i ricercatori asiatici non potranno leggere studi sull’isola contesa di Taiwan, le vicende ancora scottanti di Tien An Men, lo status di Hong Kong, i territori ribelli del Tibet e dello Xinjiang

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 5 novembre 2017
Nel recente Congresso del Partito Comunista Cinese, il presidente Xi Jinping ha ribadito l’importanza della ricerca scientifica per la realizzazione del «sogno cinese». Uno degli obiettivi a medio termine che si è posto Xi Jinping è proprio l’affermazione della Cina nel panorama scientifico mondiale. Xi, paladino della lottta all’inquinamento e al riscaldamento globale, si propone come uno statista quasi progressista. E ha gioco facile, quando lo si confronta con colleghi come Putin o Trump. Tuttavia, la ricerca scientifica non richiede solo investimenti economici abbondanti, ma anche un ambiente fertile in cui le idee possano circolare e interagire. Invece, la superpotenza...

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